La retorica di Cicerone ai tempi del web

La retorica è l’arte del dire, del parlare, del persuadere attraverso le parole.
Usata dai più grandi filosofi e pensatori del passato, come Platone, Aristotele e Cicerone, imprenditori dell’era moderna come Steve Jobs e Jack Ma, fino ad arrivare agli speaker del TEDx, la retorica è un’arte con la quale poter costruire discorsi convincenti, anche sul web.

Ed è proprio la retorica di Cicerone a poter trovare applicazione nel mondo dei media digitali. Questo grande oratore romano aveva schematizzato la costruzione di un discorso in cinque fasi:

  • inventio
  • dispositio
  • elocutio
  • memoria
  • actio.

Vediamo come interpretare queste cinque fasi in ambito digitale.

 

INVENTIO

Per Cicerone l’inventio è la fase fondamentale dalla quale deve partire qualsiasi discorso convincente. Consiste nel determinare l’argomento del discorso e soprattutto nella ricerca delle fonti.

Oltre alla determinazione dell’argomento, sul web l’inventio si trasforma non solo nella ricerca delle fonti, ma anche di tutti quegli “oggetti digitali” (come immagini, grafiche, infografiche, link, plugin, ecc.) che permettano la costruzione del ragionamento in forma digitale.
 

DISPOSITIO

Secondo l’Ars Oratoria Ciceroniana la dispositio è quella fase in cui viene creata la scaletta del discorso e vengono messe in ordine logico tutte le informazioni raccolte.

Sul piano digitale questa fase consiste nella disposizione di tutto il materiale raccolto durante l’inventio all’interno degli spazi digitali (es. sito web, app, ma anche social network), in modo da rendere efficace e convincente ogni argomentazione.
 

ELOCUTIO

Cicerone vedeva nell’elocutio la fase di abbellimento del discorso dal punto di vista stilistico.
Grazie al digitale, rendere maggiormente attraente un contenuto oggi non è così difficile. Basti pensare alle infinite possibilità che la tecnologia ci mette a disposizione: ad es. foto, video, ma anche live streaming, realtà aumentata oppure realtà virtuale.
 

MEMORIA

Questa è secondo me la fase più importante dello schema retorico di Cicerone: la memorizzazione del discorso.

“Più propria dell’oratore è la memoria delle cose; e questa possiamo annotarla mediante alcune maschere ben disposte, in modo tale da poter afferrare i pensieri per mezzo delle immagini e l’ordine per mezzo dei luoghi.”

(Marco Tullio Cicerone)


Per memorizzare un discorso, Cicerone utilizzava quella che oggi viene chiamata “Tecnica dei Loci” o “Palazzo della Memoria”, una tecnica mnemonica che può essere schematizzata in tre passaggi fondamentali:

  • la creazione di un percorso attraverso uno spazio che conosciamo bene (Cicerone ad esempio usava le stanze di casa sua oppure la strada per andare in Senato);
  • l’identificazione all’interno del percorso di una serie di stazioni o punti di sosta;
  • l’associazione di ogni stazione a una parte del discorso da memorizzare.

Questa tecnica può essere usata anche in ambito digitale, soprattutto se vista alla rovescia.

Prendi ad esempio un articolo di un blog. Per fare in modo che l’utente ricordi meglio i vari argomenti, all’autore non serve altro che inserire dei punti di riferimento all’interno del testo, come ad esempio titoli, foto oppure link, che siano collegati a diversi concetti.
 

ACTIO

L’actio rappresenta l’ultima fase della retorica di Cicerone. E’ l’esposizione del discorso, da eseguire con una grande gestualità come fosse un’opera teatrale.

Nel mondo digitale l’actio può essere vista come la comunicazione e il posizionamento del contenuto attraverso i canali digitali.
Tale comunicazione per essere efficace deve essere sempre supportata da una strategia che stabilisca le varie azioni da compiere, in modo da permettere al contenuto di raggiungere il massimo numero di utenti possibile.