Salvatore Aranzulla è da tutti considerato il miglior SEO d’Italia.
Dopo aver passato anni lontano dai riflettori, ll 10 Novembre 2017 ha tenuto a Milano il primo Aranzulla Day, un evento di formazione con il quale Salvatore ha voluto svelare parte del metodo di lavoro che c’è dietro il sito web che porta il suo nome, aranzulla.it, e che lo ha portato in questi anni a essere una soluzione per i problemi in ambito tecnologico e informatico di buona parte degli italiani.
Infatti, se hai un problema riguardante il computer, internet oppure il telefono, ti basta fare una ricerca su Google per vederti comparire sotto gli occhi il nome di Salvatore Aranzulla seguito da una frase tipo “Come fare per …“.

La storia del suo progetto di problem solving inizia quando Salvatore ha appena 10 anni: dopo aver ricevuto in regalo il suo primo pc, da autodidatta inizia a risolvere le problematiche relative al suo computer e a quelli dei suoi amici.
Nel 2002, con la diffusione di internet, Salvatore Aranzulla decide di mettere a disposizione di tutti le soluzioni ai problemi informatici che aveva incontrato, inserendole in un sito internet.
Nel corso degli anni il suo sito è cresciuto a tal punto da entrare a far parte del portale virgilio.it dal 2008 al 2015, per poi passare a ilmessaggero.it, con cui la società fondata da Salvatore, la Aranzulla SRL, collabora ancora oggi.
I numeri del sito di Salvatore Aranzulla sono incredibili: si trova stabilmente tra la 25esima e la 26esima posizione dei siti più consultati su Google, al di sotto solamente dei quotidiani nazionali e dei siti porno! Nel suo mercato di riferimento, quello tecnologico, detiene il 40% del potere di mercato e, a oggi, non ha alcun concorrente con una quota significativa che possa insediare la sua posizione!

Nonostante lo sciopero generale dei mezzi, al primo Aranzulla Day hanno partecipato 500 persone provenienti da tutta Italia.
Il corso è stato strutturato in diversi blocchi ideati per dare informazioni pratiche a chi volesse iniziare a creare un sito web editoriale, fino a suggerimenti più dettagliati e un po’ più complessi su come fargli raggiungere il successo.
Quelli che seguono sono solo alcuni blocchi del corso sulla SEO di Salvatore Aranzulla, quelli che mi hanno colpito maggiormente e che ho ritenuto più importanti per le informazioni utili contenute al loro interno.
COME CREARE UN SITO EDITORIALE DI SUCCESSO
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Secondo Salvatore, la prima scelta da fare nella creazione di un sito editoriale è tra un business branding e un personal branding, ossia se dare un nome diverso dal proprio al progetto oppure metterci la faccia in prima persona, come ha fatto lui. Naturalmente questa scelta presenta dei pro e dei contro, ad esempio per quanto riguarda la cessione del sito nel caso in cui si scelga di utilizzare il personal branding.
Utilizzare la strategia del personal branding richiede “un linguaggio e un modo di porsi più diretto” e, allo stesso tempo, una responsabilità maggiore da parte dell’autore, sia sul sito web che sui social, utilizzati da Salvatore per raccontare episodi della sua vita quotidiana.

Dopo aver effettuato questa scelta, bisogna scegliere logo e design del progetto.
La questione grafica è molto delicata, e la strada migliore è quella di rivolgersi a uno studio professionale. Tuttavia i costi di personalizzazione sono decisamente elevati!
Per questo motivo Aranzulla consiglia di affidarsi in fase di startup del progetto a uno dei tanti portali dove creare un contest tra designer, come ad esempio bestcreativity.com, grazie al quale si può ottenere logo e design fatto in poche settimane a cifre inferiori rispetto a uno studio grafico: si parte da 249€ fino ad un prezzo unitario di 899€, il prezzo medio consigliato è di 399 €.
Per il CMS del sito la soluzione migliore è WordPress, utilizzando un server che supporti il database MySql.
Per creare un sito web su WordPress, ho creato una miniguida che puoi trovare qui!
La struttura dei contenuti e i vari collegamenti tra loro devono essere la priorità per qualunque sito editoriale che vuole raggiungere il successo.
Utilizzare una struttura chiara e ben definita dev’essere una decisione presa in fase di progettazione del sito, perché adottarla in seguito potrebbe creare grossi problemi e una mole di lavoro enorme per riposizionare tutte le pagine già indicizzate da Google.

Il sito di Salvatore Aranzulla utilizza una struttura ad albero, dove le macro-categorie presenti sono tre: computer, telefonia ed internet. Per ognuna di esse ci sono fino a 100 sottocategorie che contengono gli articoli di quel determinato argomento.
Con questo schema è possibile raggiungere qualsiasi articolo presente nel sito con soli 3 click!
AGGIORNAMENTO: Nel suo libro “Il Metodo Aranzulla”, Salvatore consiglia inoltre di organizzare la gerarchia dei contenuti tenendo conto dei motori di ricerca, in particolar modo di Google, il più utilizzato al mondo, e definisce il suo sistema gerarchico “struttura a silos”.
COME COSTRUIRE CONTENUTI EDITORIALI DI QUALITA’
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Il traffico di un sito web non deriva solo da motori di ricerca come Google, ma anche da altri quattro canali:
- Social Network;
- Traffico diretto;
- Newsletter (a quella di aranzulla.it sono iscritti ben 70 mila utenti);
- Link da siti esterni.
Esistono diversi siti web e tool online in grado di valutare la provenienza del traffico sul proprio sito web, tra quelli consigliati da Salvatore ci sono Similarweb e Semrush.

Per far aumentare il traffico proveniente dai motori di ricerca è importante focalizzare l’attenzione sui contenuti evergreen, ovvero quegli articoli che contengono argomenti che non passano mai di moda e che in qualche modo risultano sempre utili.
Oggi però gli utenti arrivano su un sito web direttamente dai social network, su tutti Facebook, o da Google. È quindi fondamentale a livello strategico scegliere i contenuti adatti al mezzo. In particolare, suggerisce Salvatore, è fondamentale anche aggiornare i contenuti del tuo sito web se la fonte di traffico principale sono i motori di ricerca.
Trattandosi di contenuti evergreen, è fondamentale che le informazioni contenute all’interno siano aggiornate. Per farlo si può ricorrere a segnalazioni degli utenti e a logiche editoriali, ma soprattutto è necessario effettuare periodicamente un aggiornamento dei contenuti più profittevoli. In poche parole, l’impegno nell’aggiornamento dei contenuti deve essere giustificato economicamente da un ritorno che quel determinato articolo porta al sito web.
Nella realizzazione di questi contenuti, il punto di partenza, secondo Salvatore, è quello di trovare una domanda per ogni possibile risposta. Su aranzulla.it, infatti, è possibile trovare qualunque risposta alle domande sui temi informatici, frutto di uno studio minuzioso delle abitudini di ricerca degli utenti sul web.
Il sistema utilizzato, definito “Sistema dei titoli” si serve di specifiche keyword, fornite frequentemente anche da Google e dalle abitudini degli utenti: è il sistema di autocomplete di Google, che ci suggerisce le ricerche in base a quelle effettuate dagli altri utenti.
Studiando il funzionamento dell’autocomplete, Salvatore Aranzulla capì che le query delle prime posizioni del menù erano quelle più ricercate dagli utenti, quindi quelle potenzialmente in grado di creare traffico maggiore al sito web.
Altri strumenti che possono essere utilizzati per la ricerca delle keyword sono Ubersuggest e Google AdWords.

Come funziona il flusso di pubblicazione dei contenuti di aranzulla.it?
Il processo è effettuato manualmente dal team di Salvatore e funziona più o meno così:
- Acquisizione delle keyword su un argomento;
- Individuazione della keyword riguardante la macro-categoria;
- Valutazione del potenziale economico delle keyword;
- Realizzazione e pubblicazione dell’articolo online.
Un elemento molto importante al fine del posizionamento sui motori di ricerca è la struttura dell’articolo.
Non esiste una soluzione unica valida per qualsiasi sito web. La scelta del sito di Salvatore Aranzulla è quella di scrivere gli articoli dividendoli in macro-tematiche, da approfondire poi tramite sotto-paragrafi. I contenuti pubblicati sono estremamente dettagliati e vanno dai 10 ai 20 mila caratteri.
Ogni articolo è composto sempre da 3 paragrafi introduttivi, che contengono le keyword scelte per l’articolo, e un indice di navigazione dei paragrafi successivi.
Lo stile di scrittura di Salvatore è estremamente semplice: soggetto, verbo e complemento oggetto senza troppi ghirigori. Una scelta che, oltre a garantire una facilità di lettura, favorisce l’indicizzazione da parte di Google, che non apprezza frasi troppo elaborate da un punto di vista sintattico e lessicale.
Sempre sotto il punto di vista dell’indicizzazione, è fondamentale scegliere bene un titolo che contenga la parola chiave che vogliamo posizionare con quel contenuto, anche se i temi trattati nell’articolo partono da una tematica principale e poi propongono anche approfondimenti su argomenti legati al principale.
I contenuti vengono aggiornati almeno ogni 6 mesi, grazie alle segnalazioni degli utenti (che hanno una mail dedicata solo per questo motivo) oppure secondo logiche editoriali. Se un articolo diviene obsoleto, può esser mantenuto online oppure “lasciato morire” se comunque avvengono ricerche, altrimenti viene eliminato. Nel solo mese di giugno 2017, da aranzulla.it sono stati rimossi più di 500 articoli!
Stando ad uno studio di AhRefs, il 60% dei contenuti che si trovano nella TOP 10 di Google sono stati pubblicati da almeno 1000 giorni (tre anni!).
Gli articoli di nuova pubblicazione, risalenti agli ultimi 12 mesi, nel 74,8% dei casi non sono nella TOP 100 di Google, solamente il 19,5% di essi è tra l’undicesima e la centesima posizione, mentre un fortunatissimo/bravissimo 5,7% si trova in TOP 10.
Questa statistica mette in evidenza come la produzione di contenuti per un blog oggi, potrebbe portare a un posizionamento soddisfacente solo tra qualche anno!

Nel posizionamento SEO di un articolo non bisogna tenere in considerazione solo ciò che Google ritiene importante, ma anche quello che è importante per l’utente che lo leggerà: più un articolo è chiaro e ‘schematico’ agli occhi di Google, con concetti scritti in un linguaggio semplice e comprensibile a tutti gli utenti, e migliore sarà il suo posizionamento.
Si potrebbero riassumere tutti questi concetti con poche e semplici parole: siate chiari, esaustivi e puntate sulla qualità dei contenuti, solo così potrete raggiungere la fiducia dei vostri lettori e un certo grado di autorevolezza, che a Google piace molto!
OTTIMIZZAZIONE AVANZATA DEL CARICAMENTO DI UN SITO WEB
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Salvatore ha parlato anche di tool per l’ottimizzazione del sito web.
Partiamo da Similarweb, con cui si può monitorare facilmente come si sta muovendo un concorrente e se ne possono ‘spiare’ le strategie.

Grazie alla funzione ranking di Semrush possiamo invece vedere il posizionamento del sito in base al traffico e in base al numero di keyword per il quale si posiziona.
Un’altra funzione importante per chi deve scrivere un articolo sul proprio sito web è la voce KD (Keyword Difficulty), che stima quanto sia difficile scalzare da una determinata posizione una keyword. Questo parametro è fondamentale per scrivere o meno un articolo utilizzando quella keyword.
Quando abbiamo problemi con i link del sito possiamo rivolgerci a Screaming Frog Seo Spider che permette di scovare i link non più funzionanti, mentre per monitorare la velocità del sito Salvatore consiglia Pingdom (di cui ti ho già parlato qui).
Un altro tool molto utile per l’ottimizzazione del sito è Siteliner, con cui possiamo cercare contenuti duplicati all’interno del sito e evitare di copiare un articolo già presente.
Molto importante è la protezione da link esterni malevoli che possono peggiorare il posizionamento del sito. In questo caso ci viene in aiuto la search console di Google, all’interno della quale c’è la possibilità di rifiutare link che rimandano al proprio sito. Per non farli prendere in considerazione da Google basta andare nella sezione Rinnega Link è necessario implementare un file di testo con su scritto:
domain:linkdelsito
domain:linkdelsito2
domain:linkdelsito3
In chiusura, una piccola parentesi sulla sicurezza tra i protocolli HTTP e HTTPS. Quest’ultimo, secondo Aranzulla, è un fattore debole di ranking, in quanto non aumenta di molto il posizionamento, ma ha senso utilizzarlo in un’ottica di sicurezza per l’utente, considerato che Google Chrome potrebbe segnalarlo come non sicuro e invogliare l’utente ad abbandonarlo.
Digital Marketing Manager, Copywriter per vocazione, Fotografia, Food e Fashion come passione. Nel tempo libero mi piace ascoltare buone storie.