I cicli della moda

Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso. Ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l’hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti … in mezzo a una pila di roba.

(Miranda – Il Diavolo veste Prada) 


Una moda è l’insieme di comportamenti seguiti da più individui.
Può riguardare qualsiasi cosa: dal bere al mangiare, dall’abbigliamento, ai viaggi, fino alla moto o all’auto del momento.

Le mode sono lo specchio del tempo in cui viviamo e spesso cambiano seguendo ragioni economiche, sociali o politiche. E non solo le mode cambiano, ma si ripropongono ciclicamente, ogni volta in veste diversa.

Come tutto nel mondo, anche la moda ha un ciclo di vita.
Viene lanciata da qualcuno, raggiunge una certa popolaritàpoi pian piano comincia a stufare le persone, finché sparisce.

La popolarità di una moda, in particolare nel settore dell’abbigliamentoè data dall’imitazione. Infatti qualunque abito, in quanto oggetto fisico, non è sottoposto al diritto d’autore.
Così i capi d’alta moda vengono copiati, campionati e modificati, diffondendosi a macchia d’olio dalle ultime passerelle fino alle occasioni dei grandi magazzini.

E’ raro che una casa di moda si opponga a questo fenomeno, anzi l’imitazione viene quasi incoraggiata. Questo perché quando i modelli vengono imitati rapidamente, diffondendosi sul mercato di massa gli articoli di lusso perdono il loro fascino, creando la domanda per nuove mode.

Ma anche il ciclo di una singola moda ha un suo ciclo!

James Laver (1899 – 1975) scrittore, storico dell’arte e della moda, nel tentativo di comprendere il ciclo dei cambiamenti della modascrisse quelle che furono poi conosciute come Leggi di Laver (Laver’s Law): 10 punti che creano una linea temporale dentro la quale può essere inserita qualunque moda. Secondo queste leggi, ad es., se dovessimo indossare qualcosa che andrà di moda tra 10 anni saremmo indecenti, se invece indossassimo qualcosa che andrà di moda tra 5 anni saremmo spudorati, e così via.

 

Ma con l’avvento di Internet e dei Social Media questa linea temporale è stata inevitabilmente intaccata, e non solo il ciclo di vita di una moda, ma anche il ciclo dei cambiamenti delle mode si sono notevolmente accorciati.

Oggi chiunque con un po’ di visibilità in rete può provare a lanciare una nuova moda e farla spopolare in breve tempo. Chiunque riesca però a trasformare quella visibilità in coinvolgimento, indirizzando il proprio pubblico all’acquisto di questo o quel prodotto: gli influencer.

Conoscere una moda non significa semplicemente essere fiki, ma comprendere i cambiamenti della società attraverso i tempi.

Studiare il ciclo di vita delle mode non serve solo a creare o individuare qualcosa che piaccia alla maggior parte delle persone in un determinato periodo storico, come piatti, bevande, moto, auto, città da visitare o abiti da far sfilare in passerella la prossima primavera, ma a generare nuove idee, in linea con il tempo, capaci di guardare al futuro, costruirlo e generare business.